UNA FIGURA SPIRITUALE CHE UNISCE STORIA, FEDE E IDENTITÀ CITTADINA
Dal 1376, Varazze rinnova il voto a Santa Caterina, intrecciando fede, storia e comunità. Un rito secolare che ogni anno unisce generazioni in un momento di profonda devozione e identità condivisa.
Il miracolo di Santa Caterina, fede, memoria e identità a Varazze.
Santa Caterina da Siena (1347–1380) è una delle figure più luminose della spiritualità cristiana: mistica, teologa, Dottore della Chiesa, compatrona d’Italia e d’Europa. Il suo passaggio a Varazze nel 1376, durante il viaggio di ritorno da Avignone, ha lasciato un’impronta profonda nella storia e nella memoria della città.
Il voto del 1376
Secondo la tradizione, Santa Caterina giunse nel borgo per rendere omaggio al beato Jacopo da Varagine e vi trovò una comunità colpita dalla peste. Si fermò in preghiera davanti a un’edicola mariana, chiedendo la liberazione dal morbo. Il contagio cessò improvvisamente. In segno di riconoscenza, i varazzini fecero voto di costruire un luogo sacro, che già l’anno successivo venne realizzato: una cappella dedicata alla Santissima Trinità, oggi Santuario di Santa Caterina, affacciato sul mare.
La festa del 30 aprile e la processione votiva
Ogni anno, il 30 aprile, Varazze celebra la sua patrona con una delle feste religiose più partecipate della Riviera. La giornata è scandita da due momenti:
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al mattino, la cassa processionale della Santa viene portata dalla Collegiata di Sant’Ambrogio al Santuario;
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al pomeriggio, la processione ripercorre il cammino in senso inverso, rinnovando simbolicamente il voto fatto dalla città nel 1376.
Questa doppia processione crea una cerimonia intensa, che intreccia spiritualità, tradizione e coinvolgimento popolare.
Crocifissi lignei: arte e devozione
Protagoniste del corteo sono le storiche confraternite varazzine, che sfilano in abiti tradizionali portando con sé i loro “cristi”: grandi crocifissi processionali in legno scolpito, decorato e dorato, alti fino a tre metri e pesanti oltre quaranta chili. Ogni crocifisso è un’opera d’arte unica, simbolo di penitenza e fede tramandata nei secoli. Accanto ai confratelli, sfilano stendardi, rappresentanze religiose, civili e militari. Al momento dell’arrivo della cassa in piazza, la banda intona il tradizionale inno “Oggi facciam”, accolto da canti, applausi e grande emozione collettiva.
Un capolavoro del barocco ligure
La devozione verso Santa Caterina vive anche attraverso l’arte: nella Collegiata di Sant’Ambrogio è custodita una splendida statua lignea della Santa, realizzata tra il 1711 e il 1720 e attribuita ad Anton Maria Maragliano, tra i massimi scultori barocchi liguri.
La scultura la ritrae in estasi, sollevata su una nube tra angioletti. La forza espressiva, la ricchezza delle forme e la vivacità del gruppo scultoreo fanno di quest’opera uno dei capolavori d’arte sacra più rappresentativi della città.
La celebrazione di Santa Caterina non è solo un evento religioso: è un rituale identitario che attraversa il tempo e le generazioni. Partecipare alla processione del 30 aprile significa immergersi nella memoria viva di Varazze, tra fede, storia e comunità.