Un importante letterato di Varazze, vissuto tra il 1881 e il 1962. Pur non essendo, ad oggi, molto conosciuto, Garea è una figura di tutto rispetto nel panorama intellettuale d’Italia e d’Europa. Un suo caro amico è Gian Pietro Lucini, con cui si scambiava lettere riguardo ogni tema. Quasi ogni inverno, dal 1904, Lucini alloggia da Garea presso la sua casa nella Punta Aspera; infatti, lo scrittore varazzino svolgeva anche la mansione di affitta-appartamenti per i turisti che stanziavano a Varazze. Il circolo che si forma nella casa di Garea grazie a Lucini è composto da dotti e personaggi di spicco in ambito letterario e anche politico (seppur locale), visto che rientra nel club il sindaco di Varazze Niccolò Sardi. Grazie a Lucini conosce anche il poeta armeno Hrand Nazariantz, con cui collabora per un quotidiano, il “Corriere delle Puglie”, nel corso degli anni Venti.
Oltre alla mansione di affittacamere e di letterato, Garea lavora come dirigente presso i Bagni Letizia della famiglia Botta, padre e figlio, che possiedono, oltre a due stabilimenti balneari, una stamperia – dove è stampato il quotidiano “Il Teiro” – e alcune opere di Garea stesso e Lucini. I Botta sono anche i proprietari anche del primo stabilimento balneare mai costruito a Varazze: i Bagni Regina Margherita, ancora oggi attivi. Attualmente i bagni sono conosciuti come Kursaal Margherita e hanno un bellissimo soffitto, costruito da Lucio Fontana, l’artista divenuto famoso per le sue tele tagliate.
Una curiosità su Garea è che firmava le sue opere letterarie con uno pseudonimo formato dall’anagramma del suo nome, Mario Del Forno: "Mornor Yadolfe". Le opere storiche ed erudite e gli articoli invece le firma con il suo nome di battesimo.
Quali sono i suoi interessi?
Nella sua biblioteca personale troviamo moltissimi volumi che toccano ogni genere: letteratura, storia, religioni, scienze come chimica e scienze della terra. Aveva un grandissimo interesse anche per le storie e le mitologie dei popoli antichi, tant’è vero che nelle sue opere poetiche si trovano molti rimandi a miti e a leggende, come Giasone e altri personaggi mitici.
I suoi interessi per le altre culture lo portano a un certo punto della sua vita a viaggiare, tra questi anche in Spagna: Maseras, un commentatore di una raccolta poetica di Garea, annota che era ben conosciuto nella zona della Catalogna.
A proposito di viaggi, Garea aiutò il celebre esploratore varazzino G.B. Cerruti a redigere la sua opera *Fra i cacciatori di teste dell’isola di Nias*, che documenta i viaggi compiuti nelle isole del Singapore e dell’Indonesia e gli incontri con la tribù indigena dei Sakai.
Appassionato di letteratura italiana, scrive sia recensioni di opere appena uscite ma anche un commento in versi ai Sepolcri di Foscolo, sotto il titolo di "Carme a Foscolo", e uno al poeta latino Orazio, "Carme a Orazio", e delle "Divagazioni sul Chiabrera".
Cosa ha scritto?
Ha collaborato per due anni con il quotidiano romano "La Ragione", ma anche con quello locale *“Il Teiro. Gazzetta del mandamento di Varazze”*. I suoi articoli riguardano soprattutto temi di cultura, come la recensione delle opere di alcuni intellettuali, ad esempio "Verso Libero" di Lucini, suo conoscente e amico.
Scrive alcune raccolte poetiche di stampo simbolista, dove emerge il suo grande interesse per le altre culture dai rimandi alla mitologia greca, romana, norrena, egizia e altre. Alcune raccolte sono: "Vecchie Rime, Ricami dell’Ombra, I nauti del Sogno, poema simbolico" e "Ultimo Poema". Scrive anche un’opera epica, "Nel Mar dei Sargassi", dove si omaggia l’amico Lucini, attribuendo al protagonista il suo nome, Gian Pietro.
"S.E. Capitano Fanfa. Il mulino del Basci-Buzuk" è l’opera forse più particolare del repertorio di Garea: si tratta di un romanzo ambientato nel futuro e presenta una vena fortemente ironica in tutto il libro. Garea aveva pensato di scrivere un seguito, ma non vedrà mai la luce.
Perché è importante per Varazze?
Garea aveva un rapporto di amore-odio per Varazze: apprezzava la cittadina, ma non particolarmente i concittadini e, in particolare, non era contento durante il periodo estivo, quando doveva lavorare ai bagni e rimanere alzato fino a tardi ai Letizia.
Le sue opere erudite e storiche sulla cittadina di Varazze o in generale sulla riviera ligure danno delle conoscenze in più sulla storia della cittadina, arricchendone il patrimonio culturale.