Una voce della musica italiana legata a Varazze
Francesco Cilea (1866–1950) è stato uno dei compositori più raffinati del panorama musicale italiano tra Otto e Novecento. Autore, direttore e uomo di cultura, è ricordato per le sue opere liriche ricche di sensibilità melodica e profondità poetica. Varazze fu per lui più di un luogo: fu casa, rifugio creativo, paesaggio dell’anima. Qui visse a lungo e qui riposa ancora oggi.
Vita e carriera tra palcoscenici e pensiero musicale.
Nato a Palmi, in Calabria, Cilea mostrò fin da giovanissimo un talento musicale straordinario. Studiò al Conservatorio di Napoli, dove si formò accanto a importanti personalità del suo tempo. Il suo successo arrivò con opere liriche come L’Arlesiana e soprattutto Adriana Lecouvreur (1902), ancora oggi rappresentata nei maggiori teatri del mondo.
Fu anche direttore del Conservatorio di Napoli e figura autorevole nella promozione musicale italiana. La sua scrittura, sempre attenta alla melodia e all’interiorità dei personaggi, si distingue per eleganza e intensità emotiva.
Varazze, luogo dell’anima.
A partire dagli anni Trenta, Francesco Cilea elesse Varazze a sua residenza stabile. Cercava un luogo in cui trovare pace, concentrazione e armonia. Scrisse che qui “si ascolta il mare come si ascolta un’orchestra”: un’immagine perfetta del suo rapporto con la città e il suo paesaggio sonoro.
Varazze non fu solo luogo di riposo: Cilea vi meditò sulla musica, rilesse le sue opere, coltivò rapporti con giovani artisti, continuando a contribuire al pensiero musicale italiano anche in anni complessi. La comunità lo accolse con affetto autentico. Alla sua morte, nel 1950, venne sepolto nel Cimitero monumentale cittadino. Il monumento a lui dedicato, sul lungomare, guarda il mare con discrezione e grazia, proprio come la sua musica.
Oltremare: una memoria che guarda al futuro.
Per custodire e reinterpretare l’eredità di Cilea, Varazze ha dato vita al progetto culturale Oltremare, una rassegna che unisce musica, arti performative e nuove visioni. Più che una commemorazione, Oltremare è un laboratorio di creatività: coinvolge musicisti, attori, compositori e studiosi, ispirandosi allo spirito del Maestro.
Il progetto racconta il rapporto tra arte e paesaggio, silenzio e melodia, passato e contemporaneità, rendendo Cilea presente nella vita culturale cittadina e accessibile a nuove generazioni.
L’eredità musicale di un compositore essenziale
Cilea fa parte della generazione che, dopo Verdi, cercò nuovi linguaggi senza spezzare il legame con la tradizione lirica italiana. Il suo stile è fatto di melodia pura, introspezione e scrittura vocale fluida, capace di cogliere sfumature psicologiche con rara delicatezza. Pur con un numero limitato di opere, il suo apporto alla musica è stato decisivo. A renderlo grande non è stata la quantità, ma la coerenza, l’eleganza e quella discreta forza poetica che attraversa tutta la sua produzione.